venerdì 21 marzo 2008

Sport e Ambiente a misura di ognuno

“Lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna e la sua assenza non potrà mai essere compensata” così dice il Barone Pierre de Coubertin e così si apre il Libro Bianco dello Sport presentato nell’autunno 2007 dalla Commissione Europea.

Quale sport è patrimonio di tutti? Lo sportpertutti, quello che non dispera mai perché è una pratica serena, non ossessiva. E’ lo sport che apprende, che impara, che è capace di assumere, metabolizzare l’errore con un sorriso, che lo accetta come eventualità reale, probabile, non come un’evenienza disgraziata da scongiurare. Lo sportpertutti che include, non seleziona.

Lo sportpertutti deve trovare accoglienza nella scuola perché è li che si socializza, è li che si struttura la cultura. Nella scuola serve più sport,ma quale sport? Nella scuola deve avere il suo spazio lo sport del Play, fatto in prima persona, e non lo sport del display, quello agito da pochi e visto dai più. Non si può prospettare a tutti una strada che valorizza solo chi eccelle. Produce solo frustrazione,allontanamento,abbandono .Così si fa crescere solo la competenza di pochi lasciando agli altri la pochezza del tifo,la partecipazione delegata.

Dobbiamo lavorare perché le logiche dell’inclusione,della partecipazione,del nessuno escluso trovino cittadinanza nelle istituzioni.

Nella prospettiva sportpertutti i marciapiedi sono ancora il principale e più usato impianto sportivo delle nostre città. Fare movimento nell’ambiente come spazio nel quale viviamo ha come risultato l’ampliamento del patrimonio sportivo-espressivo del soggetto, l’aumento della capacità di fruizione del corpo che è abile, sapiente, in relazione con l’ambiente interno e quello esterno.

Il territorio del nostro municipio potrebbe diventare, se attrezzato in maniera adeguata, una enorme palestra all’aperto. Tanti, fortunatamente, sono ancora gli spazi aperti, liberi, fruibili. Basta attrezzarli in maniera adeguata. Grandi palestre all’aperto dove potersi muovere in libertà.

9 commenti:

patrizia ha detto...

Caro Andrea, quando ci saranno i contenuti?

erasmo ha detto...

carissimo Andrea
sono felice che tu abbia fatto questa scelta.
Credo che sia importante non continuare solo a delegare.
La NUOVA politica ha bisogno di persone come te.
Erasmo

Gianluca ha detto...

Ciao Andrea, sono sicuro che le tue idee e i tuoi obiettivi non saranno parole al vento, perchè come ci hai dimostrato in quest'anno che ci siamo conosciuti, i tuoi obiettivi li raggiungi, SEMPRE!!!
Grazie a nome di tutti i ragazzi della Wheelchair Tennis Roma Onlus.

Anonimo ha detto...

Complimenti Ciabocco per la scelta coraggiosa!
Saremo in tanti a votarti vedrai....
Barbara

iao ha detto...

sono contento di sapere che c'è ancora chi prova passione cercando di costruire una "qualità di vita"....che il profumo di questo vento possa contagiare tutti....
..... sarebbe bello coinvolgere i bambini nei progetti che riguardano anche la loro città

veleno ha detto...

mi sembrano idee molto interessanti, spero che si possano realizzare presto e anche grazie al tuo contributo

Andrea Ciabocco ha detto...

La butto là! Il Parco che gestisco(la Madonnetta) ha vicino due grandi scuole(Piero della Francesca e Leonori). Che ne pensate se, invece di realizzare cose faraoniche come la pista ciclabile sul Tevere (non che sia contrario a farla!) si collegassero le due scuole con il parco con una pista ciclabile? I bambini all'uscita di scuola potrebbero venire a fare sport all'aria aperta DA SOLI!!

Anonimo ha detto...

Anch'io sono un sostenitore delle piste ciclabili, visto che il nostro territorio non presenta dislivelli eccessivi. Ritengo però che una pista ciclabile debba essere inserita in un progetto urbanistico complessivo e non essere solo un mero collegamento fra due punti. Per esempio bisognerebbe ripensare la distribuzione dell'ingombro fra marciapiede/sede stradale/zona parcheggio e la logica dei versi di marcia e degli spostamenti dei cittadini . Ancora, al parcheggio della metro un posto auto potrebbe ospitare cinque/sei bici. E naturalmente tante altre cose.
Cosa ne pensi caro Andrea?
Lasceremo un po' di più la nostra auto a casa?
E' proprio un'operazione ciclopica una pista ciclabile organica al proprio territorio?

buon lavoro,

Antonio Bottoni

Andrea Ciabocco ha detto...

Caro Antonio, grazie per il contributo, una rete organica di piste ciclabili è quello che manca al nostro territorio.
Perchè non lasciare poi un vagone delle metro solo per le bici durante tutta la settimana, ed agevolare poi, in tanti modi, chi non usa le autovetture anche per piccoli spostamenti?
C'è tanto da lavorare caro Antonio, un abbraccio
Andrea

Andrea Ciabocco "Vi racconto come è stato ucciso un bel sogno" - Il Quotidiano del Litorale

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