martedì 31 maggio 2016

TERRITORIO DEVASTATO...X MUNICIPIO di Diego della Vega

Il territorio devastato
Si parla tanto del X municipio dopo il commissariamento per infiltrazioni mafiose conseguente all’arresto del Presidente del Municipio Andrea Tassone. Se  le Istituzioni erano veramente infiltrate dalla mafia lo deciderà la Giustizia col processo a Mafia Capitale.
Mafia  o non mafia il territorio del X municipio è stato devastato da anni e anni di speculazioni edilizie e di mancanza di una seria politica di salvaguardia del verde.
Dal 1990 - quando con la famigerata concessione regionale numero 937 il costruttore Pulcini inizio’ la costruzione della gigantesca speculazione “Le Terrazze del Presidente” - passando per il 2000 - anno del gigantesco incendio che mandò in fumo 350 ettari della Pineta di Castelfusano - ad oggi nulla di serio è stato fatto dalle diverse amministrazioni che si sono succedute in tal senso.
Il territorio è stato eroso e cementificato in ogni luogo, spiagge comprese.
Dovunque si potesse speculare si è speculato sistematicamente.
Le spiagge, conosciute ultimamente per il “lungomuro” e i “varchi”, cementificate in gran parte nella totale mancanza di controlli adeguati, sfruttate dall’imprenditoria privata in barba a qualsiasi utilità pubblica, quelle date in gestione ai privati, e le spiagge libere che per poter erogare un servizio pubblico adeguato sono state costrette, per lo piu’, a compiere abusi. Oggi si demonizzano le seconde e si cerca di punire, con scarso successo le prime.
La pineta lasciata al totale degrado da un Servizio Giardini del tutto insufficiente e inadeguato a poter prevenire il ripetersi di incendi devastanti come quello del 2000 ma sfruttata anch’essa, come le spiagge, dai privati con speculazioni spaventose come quelle  emerse ultimamente per i campeggi “Capitol” e “Fabolous”. Costruzioni che crescono nella mancanza totale di controllo in luoghi “sacri” dove ogni piccolo intervento dell’uomo dovrebbe essere regolato e, se necessario, improntato al minimo impatto ambientale. I nomi che troviamo coinvolti sono spesso gli stessi che troviamo o in altre speculazioni sul territorio o in altri scandali romani, come quello dei Punti Verdi Qualità: Pulcini, Cignini, Papalini…
Tornando al mare va citato il Porto di Ostia come un’opera che ha avuto un senso e che ha portato con se la creazione dell’Oasi della Lipu, esempio di riqualificazione ambientale di successo al contrario, per continuare, dell’impiantistica sportiva di tutto il territorio che comprende il Polo Natatorio sul lungomare, l’Eschilo1 all’Axa, il Babel all’Infernetto, le Cupole ad Acilia nati o ristrutturati  per i Mondiali di Nuoto del 2009 al di fuori da qualsiasi programmazione urbanistica e con enormi impatti ambientali sul territorio.
E’ di questi giorni, per concludere, la notizia del progetto di costruzione di un enorme centro commerciale all’Infernetto osteggiato, a ragione, da una moltitudine di cittadini.
La riflessione amara è che questo territorio avrebbe un enorme patrimonio naturalistico e paesaggistico da valorizzare che potrebbe essere un enorme volano per lo sviluppo di una sana industria del turismo e che servirebbe una netta inversione di tendenza culturale. Se questo non accadrà in tempi brevi e se vincerà il “partito” della cementificazione, il municipio piu’ “naturale” di Roma con mare e verde naturale servizio pubblico per i cittadini diventerà sempre di piu’ un dormitorio sia per i cittadini pendolari che per i turisti mordi e fuggi.

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