martedì 9 agosto 2016

RIFLESSIONI N°63 - I PVQ e il "sistema" delle deroghe urbanistiche "interne" ed "esterne"....

Mi permetto di intervenire sullo scritto dell'assessore Berdini in risposta alla polemica del candidato a sindaco di Roma del Pd On. Giachetti riguardo la spinosa questione delle deroghe urbanistiche.

Sono del tutto d'accordo con Berdini che ritiene indispensabile, per poter ridare a Roma una "visione", il ripristino della legalità con lo stop definitivo a qualsiasi deroga urbanistica. Giachetti non comprende, o non vuole comprendere, che per avere una "visione" servono delle leggi certe che non possono essere mai derogate ai voleri del potente di turno.
Mi permetto di portare il contributo della mia storia personale. Sono uno dei pochi concessionari superstiti di quelli che parteciparono al bando originario dei Punti Verdi Qualità, un progetto ambizioso che applicato con regole certe avrebbe potuto cambiare la vita di molti cittadini romani. Purtroppo questo non è accaduto e questo è davanti agli occhi di tutti.
Il progetto è degenerato per 2 diversi motivi. Il primo è quello della deroga "interna" nell'applicazione delle regole del bando originale piegato ai voleri del potente di turno, il secondo è quello della continua deroga "esterna", da parte dell'amministrazione comunale, a qualsiasi strumento urbanistico di programmazione. Si è arrivati così al paradosso del concessionario in crisi perchè a un altro o ad altri concessionari venivano "permesse" cose che nulla avevano a che fare con lo spirito originario del bando e al concessionario in crisi perchè con i mondiali di nuoto del 2009 venivano ristrutturati centri sportivi privati o addirittura se ne costruivano di nuovi con fidejussioni pubbliche e al di fuori da qualsiasi programmazione urbanistica. Tutto questo e molto altro del quale poi parlerò, in nome di una "legalità formale" che poi però, come nel caso dei Punti Verdi, fa acqua da tutte le parti.

Riguardo le deleghe "interne" va ricordato che:
1. Esistono nell'ambito dello stesso bando concessionari di seria A e concessionari di serie B e, molto singolare, quando si decide di istituire un principio per farli diventare tutti di serie A la promozione è solo per 2 concessionari secondo dei criteri di emergenzialità. Le differenze tra serie A e serie B sono enormi. Serie B: Mutuo a 15 anni con tassi elevati poichè stipulati prima del 2006, un fondo di garanzia e solidarietà che è un mostro giuridico (fondo solidale che verrà restituito dopo 15 anni per la parte ancora integra) e una fidejussione a garanzia del lavori del 110% dell'importo degli stessi. Serie A: mutuo a 20 anni con tassi notevolmente inferiori, fondo di garanzia che verrà restituito dopo il pagamento di 4 rate del mutuo, fidejussione del 10% dei lavori.
2. Esistono poi delle "deroghe" riguardo le tipologie delle attività. Nascerà cosi un pvq con una sala slot, un altro con un supermercato, un altro ancora con Mc Donald e Old Wild West. E poi nascerà, o meglio sarebbe dovuta nascere, la Città del Rugby con la foresteria, altra deroga, e ancora un multisala. Esistono poi dei privilegiati che hanno avuto nel bando un bonus di un migliaio di metri quadri in più inspiegabilmente nel bando, oppure chi ha costruito in una riserva naturale, oppure chi non ha mai avuto il verde da manutenere o chi ha inspiegabilmente gli stessi metri quadri di attività profit di chi di ettari ne ha 21... peccato che loro di mq ne hanno meno, ma tanti meno di 4 o 5.
3. Esistono ancora delle "deroghe" sull'applicazione o meno delle regole del NPRG e quindi avremo dei Pvq con metri quadri "regolari" perchè si applica il criterio del non conteggio delle scale e degli androni e così chi, a conoscenza di questo dettaglio, costruisce degli enormi androni che diventano miracolosamente spazi da utilizzare per palestre o per biglietterie.
4. Esistono delle "deroghe" finanziarie e ti trovi chi, per avere il finanziamento, versa a capitale sociale il 10% dello stesso (la mia società ha un capitale sociale di 672.000€) e chi, al contrario, contrae mutui per più di 20.000.000€ con un capitale sociale di 10.000€!!! E c'è anche qualcuno che, aiutato spropositatamente dalla politica, non ha messo neanche un euro a garanzia!
5. E, per finire, c'è chi ha fatto mercato delle concessioni e allora, dei concessionari della prima ora, ne ritrovi 1 o 2 e gli altri sono per lo più gruppi che si accaparrano grappoli di concessioni.
Tutte queste "deroghe" sono servite per fornire un servizio pubblico ai cittadini? Assolutamente no. Quasi ovunque il verde è inesistente oppure funzionale a dei veri e propri centri commerciali.
C'era da risolvere un problema per il rugby? D'improvviso viene coptato nei Pvq il progetto della Città del Rubgy...c'è da risolvere un "caso scabroso" a Tor di Quinto e voilà nasce un altro Pvq dal nulla. La maggior parte di queste "deroghe" è in linea con una "legalità formale" che però verrà messa in discussione da un "parere" dell'Anac che ritiene illegittime e nulle le 2 delibere istitutive invitando l'amministrazione comunale a recedere dalle concessioni oppure a mantenerle "valide" se si ravvisa un "interesse pubblico". Cosa fa il Comune? Non recede e ravvisa "interesse pubblico" con criteri di natura economica, non basandosi sull'eventuale "servizio pubblico" che doveva essere alla base dei Pvq, applica in maniera retroattiva le regole del NPRG paventando una enorme colata di cemento.

Riguardo le "deleghe" esterne:
Premessa: uno pensa di essere a cavallo quando partecipa a un bando per il quale ti chiedono un piano economico/finanziario basato sullo studio del bacino di utenza e nel quale è scritto che l'amministrazione comunale si prenderà cura della non sovrapposizione di attività tra le varie realtà. Uno pensa. In realtà poi scopri che poiché hai privilegiato la creazione di impianti sportivi hai sbagliato tutto.
La costruzione di impianti sportivi, a Roma, può essere autorizzata da chiunque.
1. Assessorato allo sport per gli impianti sportivi comunali;
2. Assessorato all'ambiente per i punti verdi qualità;
3. Assessorato ai lavori pubblici per gli articoli 11;
....e cosi via, visto che impera la favola che con lo sport si fanno i soldi e che se un privato ha i soldi perché negargli la possibilità di farsi il proprio centro sportivo per un figlio che in altri campi fallirebbe....tanto nello sport... Lo sport è una cosa seria e in maniera seria va affrontato specialmente quando si parla di impianti sportivi energivori come le piscine, per fare un esempio.
Quello che cerco di spiegare è che un'amministrazione seria si dovrebbe dotare di un Piano Regolatore dello Sport basato sulle effettive esigenze dei cittadini e su uno studio serio sui bacini di utenza per le diverse tipologie di impianti. Un'amministrazione seria dovrebbe equilibrare il mercato dello sport con una politica di indirizzo non permettendo che impianti sportivi comunali paghino 5.250€ di concessione annue e punti verdi qualità abbiano solo di oneri di manutenzione del verde, ossia dell'effettivo servizio pubblico, 263.000€.
Veniamo alle deroghe "esterne":
1. Qualcuno si ricorda dei Mondiali di Nuoto del 2009? Sicuramente qualcuno si ricorda della Vela di Calatrava o della piscina dal tetto crollato di Valco San Paolo. Sono stati ristrutturati e si sono ingigantiti come soufflè impianti sportivi privati, altri sono nati dal nulla, altri ancora si sono ingigantiti impianti sportivi comunali già esistenti andando a compromettere la situazione economica di altri impianti già presenti sul territorio. Quello che andrebbe ricordato è anche e soprattutto l'impatto che una "deroga" urbanistica ha portato nei piani economici/finanziari di quegli impianti che hanno avuto la sfortuna di essere vicini ai nuovi impianti "in deroga".
2. Intorno al Parco della Madonnetta, ricordo sempre di 21 ettari a fruizione libera per la cittadinanza, è sorto un impianto privato -che mai sarebbe stato autorizzato- mastodontico all'Infernetto (Babel) tombando un fosso e a meno di 150 metri dalla Tenuta Presidenziale, un centro privato ha decuplicato la superficie delle palestre e ha costuito la seconda piscina coperta (Eschilo 1), un impianto sportivo comunale ha fatto un efficiente restyiling (Le Cupole) e ad Ostia è stato costruito il Polo Natatorio. Tutto ben documentato nel libro di Corrado Zunino "Sciacalli". Può bastare? Gli studi sui bacini di utenza ci dicono che per aprire una piscina servono 30.000 abitanti. Prima di questo scempio eravamo nei parametri, dopo è saltato tutto.
3. Con un articolo 11 è sorto un nuovo impianto sportivo comunale a 500 metri dal Parco. Può bastare?
4. Nel nostro bacino di utenza c'è ancora un Punto Verde Qualità da costruire a Malafede.
5. È stato costruito dopo 5 anni dalla nostra apertura un Punto Verde all'Infernetto (Parchi della Colombo) con impianto sportivo e piscina. E’ veramente troppo!

Oggi si legge che va ripristinata la legalità. Benissimo, ma bisogna risarcire chi è stato "vittima" di una falsa "legalità" formale. Sarebbe stato compito di una saggia amministrazione applicare la norma della Concessione dei Lavori Pubblici sul riequilibrio del piano economico/finanziario e sarebbe stato un "obbligo" nel caso del Parco della Madonnetta. Non è stato fatto poiché i dirigenti comunali non comprendono, o non vogliono comprendere, la diversità di un Punto Verde Qualità che ha fornito uno dei pochi esempi di "servizio pubblico" negli ultimi 20 anni a Roma.
Si è considerato l'interesse pubblico solo sul rischio pubblico derivante da fattori economici e non sull'effettivo interesse pubblico derivante da un servizio pubblico. La fisiologica evenienza nel corso della concessione di circostanze e di esigenze che impongono la modifica e l'adattamento del rapporto di concessione, investe direttamente l'interesse pubblico dell'amministrazione, cui compete il dovere di mantenere efficiente il servizio adattandolo alle nuove esigenze sopravvenute, specialmente se la variazione della situazione è stata causata dal sistema delle "deroghe" sia interne che esterne, che l'amministrazione ha in continuazione adottato.

Oggi va fatta giustizia sulla sostanza delle cose censurando i comportamenti incomprensibili basati su un'inetta interpretazione di ciò che accadeva.

Andrea Ciabocco

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Andrea Ciabocco "Vi racconto come è stato ucciso un bel sogno" - Il Quotidiano del Litorale

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