NONA PILLOLA DI CIANURO
La legge è uguale per
tutti…magari…
E’ da anni che mi batto per avere una revisione del piano
economico/finanziario avendo, come oramai molti di voi sanno, una sentenza del
Tar che mi riconosce il diritto soggettivo a tale riequilibrio. Anni di lotte a
tutti i livelli per venire alla fine revocato e per sapere che l’amministrazione
come unica soluzione ha quella di applicare le regole del Nuovo Piano Regolatore
Generale e quindi permettere la costruzione di più di 20.000 metri quadri
distruggendo , di fatto, il parco.
Perché tanto accanimento? Rispondete voi ma sappiate che, ad
esempio, nel 2008, e cioè quando chiedevo, inascoltato, di passare alla seconda
convenzione con le banche accadeva che con una Delibera dell’allora Commissario
straordinario di Roma Capitale si decideva di ridurre il canone per un’area
assimilata ai Punti Verdi Qualità da € 883.940,00 annui a € 521.880,00 fino a € 172.512,58!!!! Avete
capito bene da € 883.940,00 a € 172.512,58…La stima a € 883.940,00 era stata
effettuata da un Tecnico del Dipartimento III. Il concessionario quindi
produsse una sua stima e alla fine l’Amministrazione Comunale ritenne congrua e
vantaggiosa la stima di € 172.512,58.
Che mistero ci sarà sotto? Perché l’Amministrazione
disconobbe l’operato di un proprio Tecnico? Non ho risposte ma quello che mi
interessa mettere in evidenza è che quando c’è un effettivo interesse a
riqualificare e a valorizzare un’area l’Amministrazione è disposta a
investirci.
Probabilmente il Parco della Madonnetta non è cosi
importante.
Un altro esempio più recente è una mozione presentata dall’On.
Celli che richiedeva per gli impianti
sportivi comunali:
1)
Trasformazione del rapporto di concessione in diritto di superficie;
2) Rinegoziazione dei mutui, con un allungamento dei termini
e conseguente riduzione della rata annuale;
3)
Sospensione della quota capitale dei mutui in essere, mantenendo il pagamento
degli oneri finanziari per un biennio (moratoria biennale del mutuo);
4)
Possibilità di alienazione del bene (c.d. diritto di proprietà).
A giustificare
queste richieste argomentava:
“Il vero
problema è che negli
ultimi anni la città ha assistito ad un incremento non omogeneo degli impianti
sportivi……” e ancora…” Dell’impianto sportivo, appunto, non dei Punti Verde Qualità, dei quali non si parla nella
mozione.
I
PVQ hanno convenzioni differenti (non praticano tariffe
convenzionate ma si muovono nel libero mercato); hanno realtà tipologiche diverse (gli impianti sportivi si
riducono ai campi sportivi ed annessi servizi, i PVQ, invece, oltre a strutture
anche commerciali, come mission hanno la gestione di aree e parchi pubblici che
tali devono rimanere); hanno, infine, ben note problematiche a conoscenza di tutti che
non hanno minimamente sfiorato l’impiantistica sportiva comunale.”
Gira voce…Roma
è un paese…che si stia studiando per gli impianti sportivi comunali revocati,
alcuni dei quali con revoca passata in giudicato al Consiglio di Stato, la
possibilità di allungare il piano di ammortamento.
I Punti Verdi
Qualità, come è riportato dall’On. Celli “hanno, infine, ben note problematiche a conoscenza di tutti che
non hanno minimamente sfiorato l’impiantistica sportiva comunale.” E queste
problematiche sono quelle legate ai noti fatti dei quali si è interessata più
volte la magistratura. Ricordo all’On. Celli che quei fatti hanno coinvolto
solo alcuni PVQ e che la maggioranza degli stessi sono gestiti da persone
oneste che sono vittime delle azioni di pochi.
Ricordo
ancora all’On. Celli che alcuni PVQ hanno degli oneri che nessun Impianto
Sportivo Comunale ha neanche lontanamente e che svolgono un servizio pubblico
enorme. Ricordo ancora che a proposito delle tariffe bisognerebbe stare attenti
poiché sarebbe opportuno andare a controllare seriamente sull’effettiva
applicazione di tale regola e, ancora, vorrei riflettesse che la tariffa la fa
il mercato e che in questo momento, spesso, le tariffe comunali sono al di
sopra di quelle di mercato e quindi, spesso, gli impianti sportivi all’interno
dei PVQ, specialmente se vicini a un Impianto sportivo Comunale sono costretti
ad applicare le tariffe comunali.
L’ultima
riflessione è semplice…l’unione fa la forza e quindi è ridicolo dividersi
alimentando, purtroppo, pericolose divisioni.
La
conclusione è che del verde e del servizio pubblico e del benessere derivato
non interessa nulla a nessuno…e questo ve lo spiegherò nella prossima “rubrica”:
SUPPOSTE DI CIANURO!!!!
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