Se sei bravo, ma devi essere proprio bravo, ti può capitare,smanettando nel sito del Comune di Roma, di trovare un bando molto, molto interessante sull'ex Punto Verde Qualità Casal Boccone/Maximo. Il bando è stato fatto dall'ufficio PVQ che dipende dal Segretariato e chi può mai pensare che il bando di un impianto sportivo lo faccia il Segretariato.
Una volta entrati nel sito e arrivati alla pagina del Segretariato servono altri 5/6 passaggi per arrivare al bando.
Questo bando per la concessione per 6 anni dell'impianto segue un bando precedente per affidamento temporaneo per un anno che poi è stato prorogato per un altro anno e ora con questo per un altro anno poichè chi vincerà la gara entrerà in possesso a settembre del 2017.
È servito un mutuo di 8.143.000€ per costruire e il Comune lo ha pagato interamente a causa dell'insolvenza della societá concessionaria. Quando i gestori presenti nell'impianto hanno riconsegnato le chiavi il Comune ha gestito direttamente per 2 anni rimettendoci un'occhio della testa, 300.000€ l'anno. Chi gestiva per il Comune lo ha fatto in una maniera molto, ma molto spregiudicata....singolare che si dovesse pagare solo in contanti e che siano scomparse, forse bruciate, gran parte delle ricevute dei pagamenti.
Si giunge ora a questo bando. Un bando europeo che si erge monolitico tra i punti verdi qualità e gli impianti sportivi comunali.
Cosa è il Maximo? Un impianto sportivo o un punto verde qualità?
Se viene considerato un impianto sportivo è destabilizzante riguardo tutte le procedure di gara fatte finora.
Se viene considerato un punto verde qualità è ugualmente destabilizzante.
1. 230.000€ annui come canone di concessione. Senza entrare su come è stato stabilito questo canone, e ce ne sarebbe ben donde, vi sono altri aspetti singolari come quello della manutenzione straordinaria a carico dell'amministrazione. Fino a oggi questa veniva, di solito, fatta dal concessionario che poi si vedeva allungata la concessione proporzionalmente alla spesa. Farla fare direttamente dal Comune, e quindi con i costi "comunali", porterà, quasi sicuramente, a spendere tutti i soldi che l'amministrazione incasserà nei 6 anni di contratto.
2. 230.000€ annui paragonato a quello che pagano gli impianti sportivi comunali è spaventosamente di più. È vero che non applicherá tariffe comunali e che quindi incasserà qualcosa di più però facendo i conti sul piano economico allegato che prevede 1.100 utenti a 60€ mensili a fronte dei 52€ di un impianto comunale si avrebbe un incasso di un centinaio di mila euro in più. Se applicasse tariffe comunali dovrebbe pagare 130.000€ annui che è sempre notevolmente di più di quello che paga un impianto sportivo comunale che poi se applica le tariffe comunali paga solo il 10%. Il mondo dei concessionari di impianti sportivi comunali è impaurito che gli venga negato questo storico privilegio.
3. I concessionari dei punti verdi qualità vedono, al contrario, la possibilità di vedere riconosciute le loro lotte, di quelli onesti, e di poter avere delle condizioni economiche meno onerose di quelle che hanno da sempre dovuto subire. I mutui dei PVQ sono, infatti, particolarmente onerosi e la media dei PVQ paga rate di mutuo intorno ai 600.000€ annui.
Cosa accadrà ora? I grillini manterranno la promessa elettorale che era di armonizzare una volta per tutte questa situazione che vede scandalosamente favoriti i concessionari degli impianti sportivi nei confronti di quelli dei Punti Verdi Qualità, ripeto quelli onesti?
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