Campidoglio, nel Bilancio spariscono anche i Punti Verde Qualità
«L’Amministrazione, pur esprimendo nei documenti programmatici l’eventualità che il saldo di finanza pubblica possa non essere rispettato, non ha tuttavia previsto gli interventi correttivi necessari ed indispensabili per la salvaguardia degli equilibri di bilancio». Così è scritto nella relazione dell’Organismo di Controllo del Bilancio Capitolino (Oref) che ha rimandato al mittente un testo giudicato frutto di inesperienza quando non di incompetenza. Le conclusioni del documento rilevano che entrate e spese così come presentate dall’Amministrazione Raggi non consentono di raggiungere il pareggio.
In effetti il pareggio, così come presentato nel documento del Comune, si basa su previsioni di entrate non strutturali, ovvero non certe, come concessioni edilizie, contravvenzioni, recupero evasione tributaria, ecc. Inoltre il rapporto dei periti evidenzia che non trovano riscontro le raccomandazioni del Ministero della Finanze e le previsioni del piano di rientro che riguardano “la razionalizzazione e/o alienazione delle partecipazioni in società (comunali o partecipate ndr) che non svolgono attività per il raggiungimento di fini istituzionali dell’Ente. Per di più i revisori fanno montare i ritardi nella presentazione dei bilanci fra le altre in liquidazione di importanti società comunali Azienda Capitolina sulle tossicodipendenze; Istituzione Sistema delle Biblioteche; Azienda Speciale Palaexpo; Azienda Speciale Farmacap e altre ancora.
Sempre nella relazione si rileva «una non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio, dalla gestione del contenzioso in essere, dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate», ma anche, e vogliamo sottolinearlo «dalle passività potenziali relative alle garanzie rilasciate da Roma Capitale in relazione all’operazione “punti verde qualità».
Sempre nella relazione si rileva «una non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio, dalla gestione del contenzioso in essere, dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate», ma anche, e vogliamo sottolinearlo «dalle passività potenziali relative alle garanzie rilasciate da Roma Capitale in relazione all’operazione “punti verde qualità».
Per quanto riguarda i PVQ non è mai stato chiarito per quale importo effettivo il Comune abbia prestato garanzia fideiussoria al 95% e soprattutto per quanto attualmente sia esposto per i debiti contratti dai concessionari che da tempo non onorano il mutuo. Prima della revoca di 11 concessioni lo scorso anno l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella parlò a maggio di 25 milioni (dei quali 6 0 7 dal fondo di garanzia dei concessionari) già restituiti alle banche per la morosità dei concessionari e per onorare la fideiussione del Campidoglio. Otto milioni da sborsare nell’immediato, 10 milioni annuali per coprire i 121 milioni ancora da restituire. Sabella allora disse che si stava trattando con la Bcc ed il Credito Sportivo per diluire nel tempo il debito e ridimensionare gli interessi, Senza nascondere le responsabilità degli stessi istituti di credito in tutta questa vicenda. Dopo la relazione dell’Oref sarà interessante vedere come questa posta, tutta a perdere, verrà inserita nel bilancio di previsione 2017/2020, rivisto e corretto.
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