domenica 26 febbraio 2017

Riflessioni dell'Arch. Ettore Maria Mazzola sullo stadio della Roma...di Parnasi e Pallotta

Come diceva il malvagio Andreotti, "a pensar male si fa peccato, ma spesso si ha ragione" ... per cui, a chi mi chieda il perché si sia detto “NO” alle Olimpiadi” e “SI” allo Stadio della AS Roma dico che, a primo acchito, mi verrebbe da dire che la differenza di scelta risieda nel nome delle “famigghie” dei costruttori e dei proprietari dei terreni su cui era stata apparecchiata la tavola delle Olimpiadi, e quello delle “famigghie” su cui è stata prevista la speculazione dello Stadio.
Probabilmente un’indagine approfondita sul ruolo svolto nella sponsorizzazione delle campagne elettorali potrebbe dare le risposte cercate.
Detto questo, purtroppo, debbo dire che ormai tutti noi abbiamo capito tutti come la politica in questa città (e nella maggior parte del nostro Paese), non sia più in mano ai sindaci ed assessori, bensì in mano a delle “famigghie” di palazzinari – e dirigenti degli uffici comunali compiacenti – le quali muovono i fili dei burattini di turno che definiamo sindaci e assessori.
I consiglieri di opposizione, (la splendida serie di video di Frongia nel 2014 ce ne dà un ottimo esempio) sono spesso gli unici del sistema a comportarsi da “schegge impazzite”, sono gli unici ad avere il coraggio di denunciare ad alta voce le magagne nascoste dietro certe operazioni speculative, dando così la possibilità alla città di conoscere storiacce che, diversamente, nessuno verrebbe mai a sapere. Col loro operato di bravi politici, questi consiglieri vengono a ricevere un consenso politico che, al successivo turno elettorale, li porterà a ricevere migliaia e migliaia di consensi.
Quando però certi personaggi passano dall’altro lato della cattedra, e divengono parte della forza di maggioranza, (sempre Frongia nel 2017 ce ne ha dato un eccezionale dimostrazione), le opinioni cambiano, le verità cambiano e i progetti ritenuti illegali e non realizzabili mutano magicamente in grandi successi politici! … È come se, in corrispondenza della soglia che separa l’opposizione dalla maggioranza vi fosse un enorme cappio che stringerà il collo dei governanti di turno per la durata del loro mandato.
Il recente film “L’Ora Legale” di Ficarra e Picone ritrae perfettamente questa “meravigliosa” attitudine del nostro Paese!
Quando Berdini è uscito di scena, lo ha fatto nel peggiore dei modi, ha preferito infangare se stesso come un Bruto che pugnala Cesare, ben sapendo che verrà ricordato come uno squallido pettegolo che ami sputare nel piatto in cui ha mangiato, piuttosto che uscire di scena sputtanando le orribili cose cui possa aver assistito, ed esser ricordato per la sua preparazione e serietà professionale. Devo credere che abbia pensato che fosse meno penoso farsi cacciare a calci nel sedere per aver fatto una finta dichiarazione gossippara anonima, piuttosto che rischiare l’ira delle “famigghie” per aver raccontato cose indicibili.
In questi anni, da architetto urbanista e da docente di urbanistica e architettura, sto rivedendo tutta la mia vita di professionista, di docente e di studioso e teorico passarmi davanti. Vedo me stesso ridermi in faccia e dirmi che sono un imbecille, uno che crede ancora nelle favole, uno che insegna ai suoi studenti un mondo che non esiste, un bugiardo che vende illusioni.
Come si fa a credere che l’urbanistica possa essere quella disciplina che dovrebbe regolare la corretta crescita e sviluppo delle nostre città? Come si fa a fingere di non accorgersi che la realtà dei fatti è che l’urbanistica è una mera operazione speculativa, tesa a favorire gli sporchi interessi delle “famigghie” in grado di acquisire per pochi spiccioli dei terreni inedificabili che poi, grazie a dei dirigenti degli uffici tecnici e dei politici in carica, magicamente diverranno edificabili? Come si fa a far credere che, col pagamento degli oneri di urbanizzazione e costruzione, il costo delle opere infrastrutturali necessarie ad un intervento presentato come “grande opera” non graveranno sulla collettività? Come si fa a combattere in un ambiente dove si fa credere che, una volta preso l’agognato titolo di architetto, si potrà lavorare alla costruzione di un mondo migliore? … Quando giornalmente si sbatte la faccia contro un mondo che ti boccia dei progetti regolari per fare in modo che tu – che non sei nessuno – devi scendere a patti con qualcuno per farti approvare quel progetto, mentre un individuo potente può permettersi di presentare un megaprogetto irregolare, su terreni inedificabili e a rischio esondazione di un fiume, ottenendo ciò che voglia grazie alla manipolazione della realtà?
Probabilmente, per comprendere meglio il caso dello stadio, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di qualche anno, e ricordare a tutti un caso “più piccolo” che, evidentemente, ha fatto scuola.
In occasione dell’ignobile vicenda di “Mafia Capitale”, ci fu un edificio che venne preso come simbolo per raccontare tutto lo schifo di quella vicenda: si tratta dell’orripilante condominio, realizzato nell’assoluta illegalità, di via Innocenzo X a Monteverde. Edificio nel quale, si racconta nel quartiere, diversi membri del tribunale romano hanno preso residenza. Quell’edificio è stato realizzato – in barba alla “Carta della Qualità” e del PRG – in sostituzione della scuola dei miei figli (costretta a spostarsi di 5 km dal quartiere), togliendo dei servizi pubblici di altissima qualità al quartiere! Quel progetto era stato bloccato con sigilli più volte violati, molte denunce erano fioccate finché, grazie alla disponibilità di alcuni individui di dubbia morale che sedevano in Campidoglio e nel Municipio di via Fabiola, a seguito di una telefonata dell’uomo simbolo di Mafia Capitale (conversazione intercettata e mandata in onda da tutte le TV) il progetto venne approvato con la richiesta di riduzione delle cubature, togliendo un piano all’ecomostro.
La cosa che mi fece più schifo non fu il sapere di aver combattuto per anni per poi perdere miseramente, ma fu il sentire i proclami di vittoria di alcuni ignobili politici che rivendicavano il grande successo di quel taglio alla cubatura! Ricordo per esempio un rappresentante di “Fratelli d’Italia” che inviò sms a tutti i membri del comitato di quartiere, per festeggiare il successo politico dovuto al “suo” intervento che, avendo portato alla riduzione di un piano dell’edificio, rendeva finalmente legittima la costruzione che, finalmente, andava a “riqualificare” la zona squallidamente recintata da tempo e pericolosa per i residenti!
I politici, si sa, in occasione delle votazioni, anche in caso di sconfitta, hanno il coraggio di presentare la loro faccia (solcata da una profonda ruga verticale da fronte a mento e con due gote molto paffute che richiamano qualcos’altro) e cantare vittoria, sicché pensano che la stessa visione distorta della realtà, possa essere data dell’ingiustizia vissuta dai residenti di un quartiere, che hanno perduto per sempre una scuola materna, elementare e media, la scuola di danza più importante di Roma, una scuola serale per lavoratori ed una British School … oltre che del verde a servizio di quella struttura! Il tutto per veder sorgere un osceno edificio privato enorme (che sembra disegnato dal peggior palazzinaro ignorante degli anni ’80) che, con la sua mole, incombe su Via Vitellia e Villa Pamphilj!
Ebbene, alla luce delle grida di giubilo per la risoluzione della situazione di Tor di Valle, dobbiamo riconoscere che quel gran successo politico della riduzione di un piano, ha fatto scuola! Solo così risulta infatti possibile dare una chiave di lettura alle assurde dichiarazioni di successo della sindaca, degli assessori e del leader carismatico del M5S, solo così è possibile “giustificare” la gioia della gente che non comprende di essere stata truffata da questa vicenda che vede come unici vincitori i proponenti Parnasi-Pallotta-Armellini-Unicredit!
Se questa è la realtà, per quale assurda ragione mi ostino ad insegnare un modo di fare l’urbanistica che pensi al rispetto dell’ambiente e della collettività? Cosa insegno a fare le dinamiche che in passato hanno portato le nostre città ad essere le più belle del mondo e le più studiate del mondo … ad eccezione delle menti eccelse di Dan Meis e Daniel Libeskind?
D’ora in poi, per onestà, dovrò limitarmi ad insegnare l’urbanistica come segue:
“Caro studente sappi che, quando ti troverai a sviluppare un progetto, legittimo o non che sia, ricordati sempre che, se l’obiettivo è realizzare 30000 mc, DEVI presentare un progetto per 300000 mc, DEVI fare terrorismo psico-economico, minacciando denunce e dichiarando che se non ti approvano il progetto metteranno a rischio molti posti di lavoro e l’economia locale, DEVI crearti un discorso fumoso che faccia apparire il tuo progetto come il più sostenibile del mondo … mi raccomando la classe energetica!!!!! … e non preoccuparti se poi il tuo presunto super-sostenibile progetto sorga in un super-insostenibile area posta a 3 km dal cartello “benvenuti sul Pianeta Terra”, per raggiungere la quale occorrerà usare mezzi di trasporto e asfaltare ettari ed ettari di terreno (con denaro pubblico) con un enorme danno per l’ambiente, tanto gli esseri umani sono idioti e crederanno a tutte le “belle parole che dirai” e, in caso di fallimento, dimenticheranno in fretta e potrai ricominciare come se niente fosse!” … Del resto cosa sono stati imposti a fare i corsi di aggiornamento permanente e i crediti formativi obbligatori ad essi correlati?

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